Rappresenta un progetto in linea con le indicazioni del PNSD e che prevede il coinvolgimento delle classi prime e delle classi seconde in attività dove gli alunni possano lavorare e confrontarsi con altri pari, col fine di migliorare le capacità logiche, di relazione e
comportamentali, nonché di migliorare il senso di appartenenza alla scuola. Il progetto è stato aggiornato nell’anno scolastico 2019/2020 introducendo nuovi strumenti per lo sviluppo del pensiero computazionale attraverso il coding. Questo progetto, inoltre, risponde coerentemente all’esigenza di ampliare l’offerta formativa, destinando un periodo di attività didattica curricolare di matematica sia allo sviluppo del pensiero computazionale (previsto dalle Indicazioni Nazionali del 2012 e dalle Indicazioni Europee) sia a una serie di percorsi e attività di vero problem solving, in cui emerga con evidenza l’importanza del ragionamento. La capacità di affrontare e risolvere problemi costituisce l’essenza della competenza matematica.
Seymour Papert usò per primo l’espressione “pensiero computazionale” con cui proponeva una particolare didattica della matematica attraverso il linguaggio di programmazione chiamato Logo. Ma che cos’è pensiero computazionale? Il Prof. A. Bogliolo spiega in questo modo il suo significato: “Il pensiero computazionale è la capacità di individuare un procedimento costruttivo, fatto di passi semplici e non ambigui, che ci porta alla soluzione di un problema complesso. Rappresenta la capacità di individuare non solo la soluzione, ma anche il procedimento per trovarla, qualunque sia la scala del problema”.
Merita di essere sviluppato e applicato in modo interdisciplinare perché costituisce una sorta di fertilizzante che prepara il terreno sia per l’uso consapevole della tecnologia sia per comprendere gli aspetti logici e la struttura profonda delle attività che si svolgono.
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