La presenza delle tecnologie costituisce un valore aggiunto, in grado di modificare l’ambiente di apprendimento e di potenziare l’attività che in esso si svolge. Si tratta di un nuovo modo di fare didattica che genera cambiamento e innovazione. È opinione diffusa in ambito accademico che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione consentano di attivare processi di apprendimento collaborativo che valorizzano la costruzione sociale della conoscenza. L’uso delle TIC e delle app, esalta la cooperazione: spinge verso una didattica in cui gli oggetti della conoscenza vanno ricercati, smontati, rimontati e rielaborati in profondità, agevola la creazione di gruppi di lavoro in grado di affrontare compiti di realtà davvero coinvolgenti, che stimolano lo spirito d’iniziativa, attivano il problem solving e guidano l’alunno oltre la ricezione acritica di nozioni.
Pensiamo alle potenzialità della flipped classroom, alla gamification con quiz e questionari creati da studenti che si confrontano a squadre, alla caccia al tesoro in lingua straniera, alle sfide delle escape rooms, ai brainstorming e ai voting cooperativi, all’uso dei QR code, allo storytelling digitale dove la buona narrazione, costruita in gruppo, richiede il contributo di tutti.
Screencast-o-matic (videolezioni e tutorial)
Learningapps (giochi didattici)
Storyjumper (digital storytelling)
Maphub (cartografia interattiva)
Sistema Solare e Museo Archeologico (APP per la Realtà Aumentata)
Mapchart (mappe personalizzate)
Padlet (bacheca virtuale e scenari didattici)
Storify (narrazioni multimediali)
Animaker (Animazioni per videolezioni)